lunedì 16 aprile 2012

Un’esperienza in redazione a Fondi? Sì, ma dopo la laurea


La consiglia (e la consente) Giovanni Stravato, coordinatore di redazione di Latina Oggi per la zona di Fondi, Terracina e Formia. Che in questa intervista spiega anche perchè quello di giornalista sia un mestiere duro e difficile.

Ci racconta la sua esperienza? Com'è diventato giornalista?

“Proprio come te, ho cominciato scrivendo sul giornale dell’istituto di scuola superiore che ho frequentato, il Liceo scientifico “da Vinci” di Terracina. Si chiamava “Il Lionardo” e pubblicava tre numeri all’anno. Una bella esperienza. Poi sono arrivati il giornalismo radiofonico, la tv e la carta stampata che probabilmente è anch’essa una tappa. E sì, perché il futuro, per giovani come voi ma anche i “vecchi” come me è ormai sul web, che è immediato, flessibile, a costi contenuti per chi edita e chi fruisce”



Cosa consiglia ai giovani che vogliono imparare il mestiere?
Di darsi da fare, ma solo se la passione è forte. Perché è un mestiere difficile, faticoso, che per gli orari e le responsabilità che comporta mette a dura prova anche gli affetti. Un mestiere che però ti dà sensazioni forti, cariche di adrenalina. Come quando la sera spegni la luce del tuo ufficio con la quasi certezza di avere fatto uno scoop, di avere dato – come si dice – un buco. E poi quella della mattina successiva, quando accarezzi la carta del giornale che ‘profuma’ di inchiostro. Momenti che però hanno un prezzo da pagare in termini di impegno, rigore, determinazione, disciplina. Soprattutto disciplina, perché un giornale - così come una radio, una tv o un portale – è un’organizzazione la cui conduzione richiede decisioni immediate, all’istante. E c’è poco da fare: chi decide è il direttore; si può discutere certo, ma l’ultima parola è la sua.

Per tutto questo se non c’è passione, fame di giornalismo, è meglio lasciar perdere”.

È possibile fare delle collaborazioni al giornale presso cui lavora?

“Si, ma quanto meno dopo il diploma o meglio dopo la laurea. Preferibilmente in Scienze della comunicazione”.

M. C.

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